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Uno dei principi base della scienza ermetica è quello in cui si afferma che UNA è la VITA, che tutto è “produzione dello stesso germe di vita” e conducendomi suddetto concento con ulteriori studi, apprendo che per la scienza profana e per quella ermetica, l’uomo sembra l’unico essere vivente e visibile su questo pianeta che procede nella propria evoluzione e miglioramento (a differenza delle piante e di tutti gli animali).
A questo punto, ho, per brevissimo tempo mentale, pensato che niente bisognava fare di particolarmente speciale, affinché l’umanità migliori se geneticamente e spiritualmente avviene da sé: un corto circuito che spezzò, anche, ripeto che per pochi attimi, la mia volontà di scelta nel compiere il percorso ermetico, non vedendo la ragione di andare, quando tutto già è.
Risposte valide ed immediate non mi mancavano per riportarmi velocemente sulla via della ragionevolezza pura ma volli fare dei passaggi nuovi che mi portassero con maggiore e rinnovata convinzione sulla scelta del percorso ermetico.
Posi subito il Tutto sui due grandi fronti dove può ed avviene movimento: BENE E MALE.
Se il miglioramento è porsi verso il bene, cosa impedisce o accelera questo processo?
Per poter rallentare un processo di evoluzione spirituale è sufficiente PECCARE, commettere un peccato, non riferendomi solo al termine morale-religioso ma anche a quello etimologico della parola: “Peccus”, difettoso al piede, inciampo … che è proprio di chi cammina e dunque fa un percorso.
Approfondendo il termine, sono giunto a degli scritti di Kremmerz in cui si rivela il perché si tende alla purezza di spirito: “semplicemente” perché è lì che siamo già stati e saremo, passando di corpo in corpo, nell’Unus.
La prima creatura di Dio fu Lucifero, l’Angelo più bello che voleva essere uguale se non addirittura usurpare il posto di Dio e CADDE in una profondità da cui si può, riportato a tutti gli uomini sulla Terra, risalire, riconquistare il posto lasciato.
Da qui si capisce meglio che la spinta al miglioramento, sotto l’aspetto ermetico, è un viaggio di ritorno e dunque tendenzialmente già proteso , scusate la ripetizione, al miglioramento.
Se il corpo è la parte più grave, pesante, è solo con le pratiche ermetiche che si può raggiungere uno stato di maggiore vicinanza alla Fonte Unica, senza scivolare nel mistico e nell’ascetismo che alienano e/o mortificano di proposito il corpo per esaltare lo spirito.
Dunque, si tende al BENE per il miglioramento perché è via di ritorno, mentre nel Male si va, con la stasi, poiché è una prima forma di resistenza al bene, e peggio ancora sarebbe il lasciarsi cadere o scendere in picchiata con tutta la propria volontà.
In uno dei primi argomenti per i novizi, si fa l’esempio di come tutto è complementare nella manifestazione dell’Immensa Unità.
Un musicista elevato spiritualmente, per ascoltare , comporre o riprodurre musica, necessita dello strumento musicale solido che produce il suono attraverso un movimento fisico, quindi, un corpo grave che aiuta lo spirito e, per tornare al percorso personale e soggettivo, credo che usando lo stesso esempio del musicista, l’iniziato debba essere boscaiolo nel procacciarsi il ciocco di legno, liutaio per intagliarlo e costruire lo strumento, e musicista compositore, nel creare propri spartiti di musica.
Ardua l’impresa ma per niente impossibile e la cosa certa e che la musica che verrà fuori da questo strumento, sarà un’armonia unica ed inimitabile.
Un fratello dell’Accademia