FORMAVIT DOMINUS DEUS HOMINEM DE LIMO TERRESTRE ET ISPIRAVIT IN FACIEM EIUS SPIRACULUM VITAE ET FACTUS EST HOMO IN ANIMAM VIVENTEM.
Nel suo sviluppo il feto che riassume in sé tutta l’ortonogenesi, dall’ameba, unicellulare alla costituzione anatomica più complessa è vivo e completo con il cuore che pulsa e tutto il sistema nervoso già pronto.
Ma esso vive ancora di luce riflessa. Solo all’atto della nascita con il primo grido, egli inspira ed i suoi polmoni si gonfiano di aria. Questa è la nascita: il bambino muore alla vita embrionale e si affaccia vivente alla vita terrestre.
Prima, ben protetto nel suo sacco amniotico, egli riceveva il nutrimento completo attraverso l’arteria ombelicale che gli portava il sangue della mamma cioè gli alimenti già distillati, l’ossigeno e quanto gli occorreva per il suo sviluppo; mentre attraverso la vena ombelicale scaricava gli scarti attraverso gli emuntori materni.
Ora si trova nudo, a contatto con un ambiente nuovo ed il suo cervello non ha ancora ricevuto nessuna impressione. esso è tabula rasa. Ma agisce l’istinto; perciò respira e si aTtacca alla mammella. Così per prima cosa egli sa che gli è necessario nutrirsi; mentre nello stesso tempo il suo cuore continua a battere, i polmoni a respirare ed entrano in azione gli organi digestivi con relative ghiandole annesse.
Così al momento della nascita, noi ci imbattiamo in due primi problemi da risolvere: cosa è l’istinto e cosa è la forza vitale.
Dice (Kremmerz) l’istinto è una forza incompresa che si manifesta come l’incosciente degli stati psichici precedenti.
Cioè in altre parole l’istinto più la memoria della subcoscienza così come il corpo umano riassume nel suo sviluppo tutta la scala evolutiva: dalla cellula che si è moltiplicata per scissione alle forme che passano dall’invertebrato al pesce ed al mammifero, anche lo sviluppo psichico riassume tutte le precedenti esperienze psichiche.
La scienza ufficiale dichiara che l’istinto è in funzione dei caratteri ereditari trasmessi dai genitori; caratteri depositati in corpuscoli costituenti il corredo genetico, delle cellule ed ha finito, via via scomponendo questi corpuscoli; come già le è capitato con l’atomo; per trovarsi davanti a semplice materia-energia.
E chi mi può obiettare che tale materia-energia non sia l’energia che anima proprio il corpo astrale, o meglio è in esso depositata?
Però noi sappiamo anche qualcosa di più e cioè che ogni essere è dotato di intelligenza che è consona al fine per cui questo essere vive ed al grado di evoluzione da esso raggiunto. Nell’animale l’istinto è intelligenza sua propria, per cui il pesce nuota, l’uccello vola ed il ragno tesse la sua tela.
Però noi nulla sappiamo dei processi psichici che avvengono in questi esseri o meglio l’abbiamo dimenticato.
Nell’uomo che è al sommo della scala evolutiva, esiste un nucleo, un condensato, un essenza di tutto ciò che egli è stato per cui ogni uomo è se stesso, con una sua personalità ben definita e pur avendo ereditato dai genitori e dagli avi caratteri somatici, inclinazioni e predisposizioni, egli è spesso in contrasto psichico e caratteriale con essi.
Certo vi sono istinti comuni a tutti gli uomini; ma essi sono comuni anche a tutti gli animali perché vi è sempre una base unitaria della concezione di tutta la creazione.
E questi possono riassumersi nell’istinto di conservazione e di procreazione.
Per questo il neonato al pari di tutti i cuccioli dei mammiferi si attacca alla mammella e succhia il latte.
Il latte è il primo alimento perché è anche il più semplice, contenendo le sostanze già metabolizzate e che quindi richiedono meno sforzo da parte degli organi preposti alla nutrizione. Però con l’assunzione del latte già incominciano ad entrare in funzione i processi di assimilazione e di produzione dell’energia.
Ora nessun processo di produzione dell’energia organica può svolgersi in natura senza la combustione.
Per esempio se vogliamo ottenere del calore noi bruciamo un pezzo di legno. L’energia statica o pietrificata di questo si trasforma in forza dinamica o calore mediante il fuoco. Ne residua cenere che ritorna alla terra e fumo che si disperde nell’aria. Da tenere presente che nessuno di questi scarti va perduto. Questa semplice opera di trasformazione dell’energia non può compiersi senza l’ossigeno dell’aria.
L’aria è un miscuglio di gas che ravvolge la terra a forma di corona sferoidale, l’atmosfera, più densa vicino alla terra e che va sempre rarefacendosi man mano che da essa si allontana. L’atmosfera è formata per circa due terzi di azoto; per circa un terzo di ossigeno più tracce più o meno consistenti di altri gas: anidreide carbonica, neon, elio ecc.
L’ossigeno è nella sua quasi totalità prodotto dalle piante mediante il processo di fotosintesi che molto schematicamente può essere così riassunto:
ACQUA + ANIDRIDE CARBONICA + ENERGIA LUMINOSA SOLARE -> OSSIGENO.
L’ossigeno che ha per simbolo chimico O il cerchio e l’idrogeno l’H.
Acqua H2O – è Formula che fa molto riflettere.
Ma proseguiamo: l’ossigeno è quindi l’elemento vitale per eccellenza perchè presiede a tutti i processi organici e senza di esso non sarebbe possibile la Vita. Ma si può anche affermare che il primo fattore della vita è il Sole: enorme sorgente di energia luce la quale come dice Kremmerz si trasforma sulla terra in aria respirabile (V, san Giovanni, “E la luce è la vita degli uomini”).
Con la respirazione assumiamo perciò questa energia sotto forma di ossigeno, che fissata nel globulo rosso viene portata mediante la circolazione del sangue a contatto di tutte le cellule.
E adesso tralasciamo per il momento questo argomento per entrare nel vivo di quel meraviglioso complesso di reazioni biochimiche energetiche e dinamiche che è il metabolismo il quale è la sintesi di tutti i processi di assimilazione e di disintegrazione che avvengono in ogni organismo vivente e che si traduce in bilancio energetico in quanto tutti i fenomeni vitali si presentano sotto i due aspetti complementari di scambio di materia e di scambio di energia. Quando noi introduciamo gli alimenti questi vengono degradati, cioè vengono scissi nei loro componenti fino alle molecole che li costituiscono, queste in molecole sempre più semplici. Ma anche + queste vengono disintegrate vincendo addirittura le forze di attrazione che in esse mantengono legati gli atomi fra loro. Tale disintegrazione oltre a richiedere molta energia ne libererebbe enormi quantità il che sarebbe dannoso; se non intervenissero speciali sostanze dette enzimi che l’intelligenza insita tiene pronte ad intervenire in modo da determinare una specie di liberazione energetica frazionata e controllata, detta a moneta spicciola; regolandone l’emissione in piccole quantità per volta. processo che l’industria sta attualmente cercando di imitare per ridurre i costi di produzione.
Non solo ma tutte queste sostanze non possono venire immediatamente utilizzate ed ecco allora che vengono trasformate in altre per essere accantonate come materiale di riserva. Tutto questo insieme di trasformazioni chimiche avvengono non in un solo organo; ma in tutto l’organismo ed in diversi stadi in modo continuo sì da assicurare un equilibrio costante a livello di ogni singola cellula nel dare e nell’avere. Perciò è necessario mangiare per introdurre la materia prima nell’organismo il quale fa tutto da sé e provvede alla sua propria nutrizione, ai ricambi delle sue parti usurate ed alla produzione dell’energia necessaria a mantenere in funzione il tutto. Vedremo poi che parte di questa energia verrà adoperata per altri e più alti specifici fini.
Ma è anche necessario respirare per introdurre l’elemento primario vitale; ed è necessario bere per introdurre l’acqua che oltre l’ossigeno contiene anche l’altro basilare elemento, l’idrogeno, senza il quale non potrebbe avere luogo nessun processo catalitico. (He)
Ora torniamo al nostro neonato. Con il primo respiro egli incomincia a mettere in moto tutto il meccanismo.
I fisiologi dicono che il neonato è un essere sottocorticale. Cioè in lui il cervello o meglio la sostanza grigia di questo non è ancora entrata in funzione. I suoi movimenti sono solo atti riflessi a circuito chiuso che avvengono a livello del midollo spinale, del midollo allungato e dei centri cerebrali sottocorticali.
Mosè dice che con il respiro l’uomo diventa un’anima vivente. Anche se aggiunge altrove che Dio diede ad ogni bestia della terra un’anima vivente.
Anima da anemos il soffio, il respiro è ciò che anima il corpo; è l’intelligenza preposta a questo fine la quale trae dall’aria il principio vitale del sole, se ne impossessa e trasforma il principio vitale proprio, il quale calamitato nel globulo rosso (l’emazia è ricca di ferro) entrerà in contatto con le cellule attizzandone i processi per la produzione dell’energia necessaria all’elaborazione della forza nervea.
Forza vitale è la forza del nostro Io; il dominus interiore. Essa è la forza che presente tanto nell’uomo che negli animali e le piante agisce sui vari organi determinanto l’assimilazione, la crescita e la riproduzione.
Essa è la forza del corpo astrale.
Nel neonato il piccolo uomo nuovo, la forma nuova del vecchio Io, si inizia l’opera per trasformare, come fa il fuoco, la materia greve in materia eterea.
Tutti i centri nervosi vengono a poco a poco attivati. Il bambino incomincia a diventare cosciente di sé stesso; accoglie le sensazioni; ascolta, vede; i suoi movimenti non sono più automatici; ma divengono coordinati. Il suo viso si illumina di intelligenza, comincia a desiderare; a volere ed incomincia ad amare.
Sua maestà il cervello entra in funzione; esso dirige, coordina assimila, analizza, elabora, confronta, trae delle conclusioni ed emana i comandi.
Il nuovo uomo non è più puro istinto; egli sviluppa in sé la Psiche. Delgado, studioso del cervello dell’università di Yale ha così riassunto le caratteristiche del neonato:
1) l’intelletto non esiste al momento della nascita.
2) lo sviluppo dell’intelletto è determinato dalla ricezione delle percezioni sensorie.
3) Gli stimoli che provengono dall’ambiente vengono fisicamente integrati nel cervello sotto forma di modifiche molecolari della struttura dei neuroni.
(Kremmerz dice della struttura atomica).
4) L’uomo non nasce libero; ma è condizionato dai geni (noi diremmo oltre a questi dal suo Io storico) e dall’educazione.
In altri termini quando l’uomo nasce, il suo cervello è tabula rasa; ma questa tabula rasa è differente da uomo a uomo.
Mi piace ricordare quanto ha detto Paracelso: l’anima umana è materiale.
Il Mens divino le è offerto per renderla immortale e farla vivere spiritualmente ed individualmente. Ma la sua sostanza naturale è fluida e collettiva. Nell’uomo vi sono dunque due vite: la vita comune od istintiva e la vita individuale o ragionevole.
A questo punto è necessario puntualizzare cosa dobbiamo intendere per materia ed energia.
Il Kremmerz dice “tutto è materia”.
Altrettanto bene si può affermare che tutto è energia.
In questi giorni si è tenuto un congresso di astrofisici nel quale si è concluso che ad un certo punto nel non essere c’è stata un esplosione; il Bang e da quell’attimo ha principiato ad avere inizio l’universo, l’essere.
La prima manifestazione è consistita nell’emissione di energia elettromagnetica.
Dice la Bibbia “e Dio disse fiat lux”. e la luce è energia, evidentemente elettromagnetica. Quindi la prima sostanza è energia che è al tempo stesso sostanza e moto; è un fluido di vibrazione continua.
Essa è stata definita etere; gran telesma; caos dagli antichi greci; anima mundi da Platone; Spirito Santo dagli gnostici; akasa dagli antichi ariani; luce astrale; azoto.
Nella messa per l’Immacolata Concezione la chiesa cattolica cantava un brano tolto dai Proverbi: Dominus possedit me in initio viarumu suarum antequam quidquam faceret a principio. Ab aeterno ordinata sum ecc.
Mi ha colpito la parola MATERIA, Essa è costituita da mater principio femminile o negativo o passivo e da Ia principio maschile o positivo o attivo e che può anche essere definito il Principio Vitale universale.
Quindi abbiamo perché tutto possa avere inizio una forza unica ma a due polarità opposte. La legge che è alla base di tutto è in questo; due polarità opposte si attirano; due polarità uguali si respingono.
E’ la legge della calamita. è la legge di Eros e di Anteros e l’insegnamento di Empedocle che dice all’origine di tutto sta l’azione combinata di Amore e di Odio.
Alla base perciò di tutto l’esistente stanno i due principi dell’unica energia; il positivo e il negativo.
Prendiamo una materia qualsiasi organica od inorganica e scindiamola: essa è formata da molecole che stanno insieme per la loro mutua attrazione o coesione, e cosa è la coesione come l’attrazione gravitazionale, e le sintesi chimiche se non manifestazione di Amore tradotta con leggi fisiche?
Scomponiamo le molecole e troviamo che esse sono formate da atomi.
Atomo vuol dire indivisibile perché è la più piccola parte della materia sensibile. Scindiamo l’atomo e troviamo che esso è costituito da pure cariche energetiche: un protone o nucleo o sole a polarità prevalentemente positiva e uno o più elettroni a polarità negativa. Questo è molto schematico perché il protone è a sua volta scomponibile e le cose non sono così semplici. Ma noi interessa solo di renderci conto che la materia non è che energia.
Cosa succede nell’atomo? per la mutua attrazione gli elettroni compiono orbite ellittiche intorno al fuoco centrale, secondo curve bene definite; ma ruotano pure velocemente su se stessi: cioè essi vibrano. Se la natura dell’atomo è determinata dal numero degli elettroni in esso contenuti; possiamo anche affermare che la natura dell’atomo stesso è determinata dalla intensità delle vibrazioni o frequenza. Tutto è quindi energia e tutto è vibrazione. La sola differenza consiste nella variazione dell’intensità vibratoria.
Quello che abbiamo visto nell’atomo lo vediamo ripetersi nei sistemi solari: abbiamo il sole o protone emanante energia prevalentemente positiva ed intorno ad esso ruotano i pianeti a polarità prevalentemente negativa, ma essi ruotano pure su se stessi. Per il doppio movimento c’è anche da tener conto che essi si caricano di energia ed emettono perciò energia propria. Per analogia più sistemi solari formano le molecole e più molecole formano la materia del macrocosmo; quello che gli Gnostici chiamano il corpo manifesto di Dio.
I soli emanano energia, i pianeti emanano energia.
Tutto nell’universo è energia che è unica; ma manifestantesi sotto speci diverse e che noi perciò chiamiamo con nomi diversi: luce, calore, coesione, elettricità; magnetismo, ma che solo si distingue per la diversità del movimento che l’anima e sostiene. E se tutto è energia tutto è vibrazione. Noi siamo immersi nelle vibrazioni e noi pure siamo costituiti da vibrazioni.
Questo ci facilita la comprensione del perché noi apprezziamo con i nostri cinque sensi fisici solo una parte della materia.
Se noi consideriamo i nostri nervi sensitivi come delicati apparecchi riceventi sintonizzati su determinate lunghezza d’onda, noi comprendiamo perché essi captino onde sonore visive, tattili, gustative ed aromatiche le quali siano comprese solo in determinate scale di valori.
Vi sono lunghezze d’onda che non sono più percettibili dai sensi umani; Ma lo sono ancora per gli animali. Il che non esclude che noi siamo ricevitori di energie ad altre lunghezze d’onda; anche se queste non sono percepite dai sensi fisici.
E citerò le onde magnetiche, le onde pensiero ecc.
Il corpo umano è costituito in modo tale che tutto in esso: Nutrizione, Respirazione, alacrità di lavoro cellulare converge e culmina in un unico scopo: la formazione di una propria energia: il fluido nervoso. Se consideriamo anatomicamente la costituzione dell’uomo noi vediamo che ogni sua più piccola particella è ricoperta da una finissima doppia reticolatura nella quale si sfiocca il sistema nervoso periferico fino a livello di ogni singola cellula. Immaginiamo che questa reticolatura sia percorsa da una corrente luminosa che la rende visibile agli occhi nostri e noi vedremo che essa costituisce un esatta copia del corpo fisico, emanante per di più intorno un’aureola di luce. In realtà il sistema nervoso è il supporto attraverso il quale fluisce il fluido nervoso; Il quale analogamente all’altro grande sistema emocircolatorio è a doppia circolazione: centripeta e centrifuga. La centripeta costituisce la sensibilità che tutto riceve su vastissima scala di recezione anche se solo una parte arriva alla coscienza e la centrifuga o attiva o motoria.
Ma il fluido nervoso è sempre lo stesso, esso è energia vibratoria che può essere messa in funzione nei due sensi. Da una parte ubbidisce agli stimoli provenienti dall’esterno e dall’altra agli stimoli che provengono dai centri volitivi interni.
Considerando questo già si delinea la concezione dell’entità uomo formata da parti distinte; ma intimamente intrecciate fra loro; perchè ognuna di esse dipende alternativamente dall’altra.
Una prima distinzione è questa: la parte fisica che tutto sostiene; la parte animica che tutto anima, la parte psichica che tutto muove e la parte spirituale che tutto dirige ed illumina.
Un’altra distinzione è: corpo saturniano che è terra; mentre gli altri due corpi lunare e mercuriale, li possiamo raffigurare come un magnete o corpo centrale, a polarità opposte ognuna di esse attrendo o respingendo.
Ma di questo parlerò più avanti.
Nella cabala l’anima è trina: Nefeh o anima naturale, istintiva; vita e respiro, in stretto rapporto con il corpo — Ruah anima razionale, etica perchè capace di bene e di male o psiche — Neshamah o scintilla divina o spirito.
Gli antichi greci distinguevano: Soma, il corpo — Anathumiasis l’acqua o astrale, Psiche o aria o anima — Archè il fuoco, lo spirito.
Dice Levi che l’uomo è un essere intelligente e corporeo fatto ad immagine di Dio e del mondo, uno in essenza, triplice in sostanza e cioè corpo materiale – mediatore plastico – spirito. Ed aggiunge il mediatore plastico è luce cioè energia in parte volatile, fluido magnetico in parte fissa o specializzata, fluido nervoso. Esso, formato da luce astrale, costituisce il corpo astrale dell’uomo.
In ermetismo i quattro corpi corrispondono ai quattro elementi: terra o corpo fisico; acqua o corpo astrale; aria o corpo psichico o Mercurio; fuoco o corpo solare.
Il corpo dell’uomo è, “dice la bibbia” fatto di fango che è terra + acqua e cioè saturno + luna.
Per cercare di fare un po’ di ordine in tutte queste definizioni ho cercato di farmi uno specchietto.
1) Corpo fisico – il saturno – il denso.
2) Astrale: il doppio – la luna – il diafano o translucido – il sidereo; detto anche subcosciente – sublimale – mente soggettiva.
Sua forza è la forza vitale
3) Psiche: il mercurio, il sottile; l’intelligenza umana; la mente oggettiva; il ragionamento.
Sua forza è il fluido nervoso.
4) Mente o spirito: coscienza spirituale; universale; supercoscienza; l’intuizione l’ispirazione;
L’Io – il sole.
Quindi questi quattro corpi possono essere anche intesi come modi di essere della coscienza.
Che cosa è la coscienza? E’ la consapevolezza.
Di qui la distinzione tra coscienza soggettiva che è la consapevolezza del mondo materiale che ci circonda il quale diventa apprezzabile attraverso i sensi recettivi; cioè essa è la realizzazione del mondo esteriore e la coscienza oggettiva che è la rielaborazione delle impressioni ricevute ad opera dei processi mentali del cervello.
Ma oltre a queste due coscienze ve ne è un’altra che si può paragonare alla parte sommersa dell’iceberg che è la più vasta: “la parte oscura”: la sub coscienza; tutta quella parte della coscienza che sta al di sotto del limite cosciente e della quale l’uomo comune non è consapevole.
Sensi — — —> Coscienza soggettiva — — — —> Coscienza oggettiva — — Coscienza Universale
Subcoscienza
La subcoscienza è come un grande magazzino dove viene depositato tutto quello che al momento non serve. Dice Kremmerz “esiste una riserva di sensazioni, di impressioni, di fatti di cui altre volte ed in altri momenti abbiamo avuto completa coscienza e che sono poi spariti dalla memoria.
Sono idee ed impressioni una volta fluide e poi lentamente pietrificate; ma che non sono state distrutte. Esse rimangono immerse in un baratro ignoto. E di qui ogni tanto ritornano a galla e, senza ancora a far parte della nostra coscienza, agiscono come idee vive”.
Un filosofo moderno giunge per altre vie alla stessa conclusione: se noi possiamo vivere anche senza coscienza, la forza vitale che ci tiene in vita deve perciò essere estranea alla coscienza, e se noi questa forza vitale la chiamiamo anima; l’anima viene a risiedere nell’incoscienza. Non è il cervello quello che pensa; ma l’anima mediante il cervello. Ed esce più avanti con questo bellissimo paragone: La subcoscienza emerge quando la coscienza sensoria è allentata o soppressa come le stelle risplendono quando il sole è tramontato.
Possiamo anche chiamare la subcoscienza, la coscienza del corpo astrale.
Ma l’incosciente o corpo astrale o corpo lunare non è solatanto questo; esso è per sua propria natura il ricevente, il recipiendario che non solo riceve; ma anche sviluppa in sé, come l’utero del corpo materiale il seme, quanto viene in esso impresso. Esso è l’intermediario o mediatore plastico; è l’immaginazione che riflette il pensiero ideativo e volitivo; è il corpo della formazione.
E’ esso per esempio che riceve il comando dell’ipnotizzatore o del terapeuta. Perchè fa proprio questo comando; lo trasmette al mercurio e questo con atto di volontà lo comanda al corpo (ma sempre attraverso la forza del lunare).
La distinzione che si fa dei quattro corpi sembrerebbe a tutta prima vuota speculazione filosofica, tanto questi modi di essere dell’individuo non sono tra loro connessi. Ma oltre a personali esperienze esiste tutta una casistica che anche la scienza ufficiale ha dovuto in parte ammettere.
1) Fenomeni di ipnotizzazione e di magnetizzazione.
2) Fenomeni così detti medianici.
3) Fenomeni che si manifestano nei mistici.
4) Fenomeni isterici.
5) Fenomeni che si manifestano in determinate situazioni specialmente nei momenti di grave pericolo, in punto di morte o durante particolari stati di rilassamento nelle malattie.
Cito alla rinfusa tutti questi fenomeni perchè occorrerebbe troppo spazio per illustrarli con più metodo. Ma tutta questa fenomenologia ha una base comune.
Quando ho parlato di coscienza (la coscienza è una come uno è l’individuo) è perchè proprio questo è il fine dello studioso e cioè prendere coscienza di ognuno dei suoi modi di essere. prendere coscienza del suo corpo lunare cioè rendersi consapevole di esso è il separando lunare.
1) Diversi sono i metodi seguiti per ottenere la separazione del corpo lunare.
Tutti però mi pare abbiamo in comune due cose: il rilassamento totale del corpo fisico con completo distacco dai sensi. La meditazione, la preghiera; la contemplazione dei centri psichici o Chakra; l’immergersi in essi come nel centro cuore hanno tutti questo scopo.
2) La visualizzazione attenta; precisa; pennellata. così il mistico cristiano contempla il cristo in croce fino a diventare uno con esso.
(questo serve anche al distacco mentale impedendo ai pensieri estranei di disturbare la concentrarione.)
Perchè se noi riteniamo il lunare il corpo sensitivo; l’impressionabile staccandolo dalla materia densa cioè dal saturno egli riceverà le impressioni o meglio i comandi solo da mercurio più sole. Così se il lunare esce dal corpo; egli non esce mai da solo; ma deve portare con se la psiche che lo diriga o comandi.
Se il lunare è il corpo degli istinti o delle abitudini contratte, se esso è l’incosciente o il mite agnello che segue pedissequamente il suo pastore; perchè di sua natura è senza volontà; solo la volontà del mercurio può agire su di esso. Ma d’altra parte il mercurio non potrebbe agire se non adoperasse la forza vitale del lunare.
Nel Mistico il lunare, staccato da saturno, viene nell’estasi assorbito dal principio superiore in cui si immerge. Vedi le stupende visioni trascendentali dei santi; Vedi anche la visione del Pimandro: mentre io riflettevo sugli esseri ed il mio pensiero si era elevato e tutte le mie sensazioni si erano assopite, mi parve che un essere senza limiti mi chiamasse e mi assorbisse.
In questi casi mercurio e luna rimangono passivi; essi vengono attratti dal corpo solare che pura vibrazione di luce vibra nell’infinito senza limiti nel quale si fondono: pura espressione mentale nel mentale universale.
Il mago con lo sforzo della volontà tesa a quel determinato scopo produce volontariamente il distacco dal mondo più denso con la esteriorizzazione della sua coscienza integrale.
Nel primo caso abbiamo l’assorbimento; nel secondo la proiezzione;
Ma in ambedue i casi deve avvenire qualche cosa e cioè la formazione di un involucro fatto di materia più sottile di quella del corpo saturniano; altrimenti non si potrebbe mantenere la propria individualità. E’ questa la formazione del corpo glorioso di Paolo; la risurrezione della carne degli gnostici; ‘angelizzazione grande di Kremmerz.
Disse Paolo: si semina corpo animale; risorge corpo spirituale.
Il primo Adamo divenne un anima vivente; l’ultimo adamo sarà spirito vivificante. Ma con il corpo spirituale che è stato fatto prima (sole); bensì l’animale (luna) e poi lo psichico (mercurio). Bisogna infatti che questo corpo corruttibile si rivesta d’immortalità.
E più avanti “Conosco un uomo che fu rapito sino al terzo cielo. sò che questo uomo, in corpo o senza corpo, io non lo sò fu rapito ed udì parole ineffabili che non è permesso di riferire”.
Mi pare che il tanto discusso Paolo abbia toccato il punto.
Quale è lo scopo del Mago e dell’Alchimista? è proprio l’autocreazione di questo corpo.
Dice il Ternety “l’umido radicale è la porzione più pura e più digerita della materia: quasi come un olio estremamente rettificato attraverso gli alambicchi della natura (vedi digestione – metabolismo – formazione della forza nervosa). E fosse permesso avanzare delle ipotesi sull’ignoto avvenire; non si potrebbe supporre che questa sostanza inalterabile sia il fondamento del mondo materiale ed il fermento della sua immortalità; mediante il quale esso sussisterà pure dopo la sua distruzione, dopo aver attraversato la tirannia del fuoco ed essere stato purgato dalla sua tara originale per essere rinovellato e diventare incorruttibile ed inalterabile per tutta la eternità.
E qui bisogna ritornare a considerare i nostri quattro corpi, esaminandoli nella loro essenza che è energia.
Prendiamo perciò in considerazione la forza nervosa.
Cosa è questa forza?
Essa si forma nella cellula nervosa la quale, è bene ricordare, è una cellula detta “perenne” perchè a differenza di tutte le altre cellule costituenti l’organismo si costituisce nell’embrione e muore solo con la disgregazione del corpo. Penso che questo sia molto importante. Vuol forse dire che in tale cellula è depositato un quid imperituro?
La cellula nervosa è una pila in miniatura dove gli elementi alimentari altamente depurati, filtrati; ridotti per così dire alla quinta essenza, a contatto fra loro e sotto l’azione vivificante dell’ossigeno contenuto nell’emazia e dell’idrogeno contenuto nel plasma, sviluppa una sua propria energia che è per la purezza degli elementi da cui scaturisce energia altamente qualificata.
Questa energia è sempre in emissione; perchè essa è sempre in funzione; anche quando il corpo dorme. Dorme il saturno; dice Kremmerz e sonnecchia la Luna.
a cura di Eiael